venerdì 2 marzo 2012

LTRO: Long Term Refinancing Operation | Rischio Calcolato

LTRO: Long Term Refinancing Operation | Rischio Calcolato: LTRO: Long Term Refinancing Operation
tassi euribor spread LTRO: Long Term Refinancing OperationPremessa:

Una condizione necessaria affinché qualsiasi sistema bancario funzioni è che la liquidità circoli fra le stesse banche. In tempi di Grande Crisi questa affermazione perde la sua banalità perché ci sono alcune banche europee che sono di fatto escluse da questo circuito.

Funziona così: Ogni singolo giorno le banche europee fanno l’inventario della propria necessità o disponibilità si denaro su tutti i segmenti temporali.
Ogni banca, ogni giorno, si chiede: di quanta liquidità dispongo/necessito a 1 giorno, 1 settimana, 1 mese, 3 mesi…20 anni?
La risposta varia di giorno in giorno a seconda delle operazioni fatte dalla banca il giorno prima. Se la banca si accorge di avere necessità di denaro a 3 mesi (magari per averlo prestato ad un suo cliente) può andare a chiederlo sul mercato interbancario (cioè ad un altra banca) e lo pagherà un certo prezzo, ovvero un certo tasso di interesse.(applicherà al cliente quel tasso + uno spread, vi ricorda qualcosa?)

Viceversa se la stessa banca si accorge di avere disponibilità di denaro a un mese (ad esempio), andrà sul mercato ad offrirlo ad un certo tasso e ATTENZIONE quel tasso potrà essere più o meno alto a seconda della banca controparte, alle banche più “sicure” il denaro verrà offerto a un tasso basso, a quelle meno “sicure” ad un tasso più alto e…. a certe banche il denaro non verrà MAI prestato perché ritenute con un profilo di rischio superiore ai parametri massimi accettabili, in ogni caso sarà richiesta una garanzia per il prestito, il termine tecnico è COLLATERALE.


Infine ogni singolo giorno le banche europee comunicano all’EBF (European Banking Federation) i tassi ai quali hanno prestato o si sono fatte prestare il danaro dalle loro banche controparti, le medie dei tassi comunicati (nei segmenti da 1 settimana ad un anno) formano la serie dei tassi EURIBOR.
fine premessa

Cosa succede alle banche che non riescono ad ottenere liquidità dal mercato? (quelle di cui le altre banche “sane” non si fidano per nulla)

In assenza di alternative, falliscono perché non sono più in grado di svolgere il loro compito principale (detto oggi suona ironico….), non possono più trasmettere il denaro sotto forma di credito.
L’alternativa in Europa è il meccanismo messo in piedi dalla Bce chiamato LTRO.


Con LTRO si intende un asta di liquidità con cui la BCE mette a disposizione delle banche europee che ne fanno richiesta tutta la liquidità di cui hanno bisogno ad un certo tasso. Attualmente le operazioni di LTRO della BCE sono trimestrali (non a caso, la scadenza trimestrale è la più importante e utilizzata dalle banche per strutturare prestiti e mutui a tasso variabile).

La BCE chiede alle banche che partecipano all’asta un collaterale per garantire il credito ottenuto. Il tasso applicato dalla BCE è deciso di volta in volta e di solito è “qualcosa di più” dell’Euribor a 3m.

In questo modo la BCE tiene in vita quelle che a tutti gli effetti sono banche zombi, ovvero istituti di credito che in nessuna maniera potrebbero sopravvivere senza l’aiuto, non convenzionale, della loro banca centrale (e quindi, in ultima istanza dei cittadini europei).

Le banche che vogliono partecipare all’LTRO devono depositare presso la BCE una serie di garanzie proporzionate all’importo richiesto, la lista degli asset eligibili per essere usati come garanzia si trova in questa lista aggiornata più volte al mese. (grazie all’utente Garlet)

Definito cosa sia un LTRO ecco gli interrogativi per nulla marginali a cui Rischio Calcolato non è risucito (ancora) a dare risposta:
1) Quale è lo scarto di garanzia richiesto per singolo tipo di collaterale?*
2) Con quale meccanismo o formula viene stabilito il tasso di ogni LTRO?

*ad esempio per ogni euro di bund messo a collaterale la BCE concede 10€ (da verificare), quanti per un bond greco? quanti per una garanzia reale…etc.

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Regole Gann | IntermarketAndMore

Regole Gann


W. D. Gann è stato uno dei più grandi trades di tutti i tempi. Ecco qui elencate le “mitiche” 24 REGOLE per poter fare del Trading vincente, almeno nella didattica…

1) Dividi il tuo capitale in 10 parti uguali e rischiane al massimo solo una per operazione.

2) Usa sempre lo stop loss.

3) Non sovraesporti (overtrade), perchè violeresti la regola N.1.

4) Non permettere mai che un profitto diventi perdita. Per far ciò alza il tuo stop loss (o abbassalo se sei al ribasso) man mano che i prezzi salgono (o scendono). In tale maniera, l’eventuale inversione di tendenza, ti “liquiderà” mentre sei ancora in “profitto”.

5) Segui sempre la tendenza. Non pensare di anticiparla. Non intervenire ne in acquisto ne in vendita se non sei sicuro della direzione del mercato o del singolo titolo.

6) Se hai dubbi, astieniti da qualsiasi operazione.

7) Intervieni solo sui titoli attivi. Lascia perdere tutto ciò che non da’ segni di vita per molto tempo.

8) Distribuisci il rischio su quattro-cinque titoli diversi. Evita di mettere tutte le uova in un paniere.

9) Non limitare i tuoi ordini. Quando hai deciso, compra o vendi “al meglio”.

10) Non uscire da una posizione se non ne hai motivo. Segui la tendenza e proteggiti con uno stop loss.

11) Accumula un surplus. Dopo un certo numero di successi metti un po’ di denaro da parte ed utilizzalo nelle emergenze o durante i periodi di panico.

12) Non comprare mai per “incassare” un dividendo.

13) Non “razionalizzare” una perdita. Se il mercato è in direzione contraria alla tua, non dirti che è una buona occasione per incrementare i tuoi acquisti (o vendite se sei al ribasso). Devi solo uscire dalla tua posizione.

14) Non entrare ne uscire mai da una posizione solo perchè sei diventato impaziente.

15) Evita di fare piccoli profitti e grosse perdite.

16) Non cancellare mai uno stop loss.

17) Evita di entrare e uscire continuamente dal mercato.

18) Gioca sia al rialzo che al ribasso.

19) Non comprare solo perchè i prezzi ti sembrano bassi ne tantomeno devi vendere se ti sembrano alti.

20) Fai attenzione ad incrementare la tua posizione al momento sbagliato. Aspetta fino a quando il titolo è diventato molto attivo ed “ha perforato” la resistenza per comprare di più (ovvero ha “sfondato” il supporto per vendere di più).

21) Se vuoi incrementare la tua posizione, ricordati di farlo con titoli molto sottili (poco flottante) se sei in acquisto e con titoli molto liquidi (molto flottante) se sei in vendita.

22) Non cercare di pareggiare. Se hai comprato un titolo che ha cominciato a scendere non venderne un’altro allo scoperto solo per pareggiare. Vendi il titolo che hai comprato.

23) Non cambiare mai posizione senza un buon motivo. Solo una accertata inversione di tendenza giustifica tale decisione.

24) Non aumentare le tue “giocate” dopo un lungo periodo di successi. Rischi di perdere in poche operazioni ciò che hai vinto in tanto tempo.

In più…aggiungiamo queste altre regole…che sono più che altro consigli operativi…

0 - SEGUITE UN PIANO PRESTABILITO. Decidete cioè in anticipo quali saranno gli elementi da seguire per dire Vendo o Compro. Testate il vostro piano senza investire, se funziona utilizzatelo sempre. Tenere conto dell’orizzonte temporale.

1 – QUANDO SIETE IN DUBBIO STATE FERMI. Se la situazione del mercato non vi è chiara poiché ci sono importanti notizie da attendere o perché il mercato si muove lateralmente, meglio stare fermi, non entrate od uscite dal mercato in questo momento, inutile rischiare.

2 - QUANDO SIETE IN DUBBIO USCITE. Quando sorgono dubbi sul mercato, bisogna uscirne fuori. Ciò significa che ogni volta che la situazione diventa di difficile interpretazione, o che mancano le informazioni necessarie, la cosa migliore da fare è quella di liquidare a qualsiasi costo la posizione, sostenendo eventualmente anche una perdita che il corso successivo degli eventi avrebbe potuto far evitare. Tipica l’eventualità di un crollo iniziale del prezzo, seguito da un forte rialzo che ne avrebbe potuto compensare la perdita. Nella media dei casi,tale modo di agire, si rivelerà soddisfacente, lasciando l’operatore sempre conscio di quello che sta facendo.

3 – LE VOCI SONO SPESSO UNA TRAPPOLA. Quando sentite un amico od anche una persona che voi ritenete esperta indicare società che potrebbero fare balzi improvvisi o che devono salire perché si dice che… meglio evitare di entrare sul titolo, il più delle volte è troppo tardi. In Borsa vince il metodo, non il caso.

4 – TAGLIATE LE PERDITE, LASCIATE CORRERE I PROFITTI. Questa potrebbe essere l’unica regola da seguire, senz’altro è la più importarne. Nella maggior pane dei casi si taglia i profitti e si lasciano correre le perdite. Quando un titolo perde liquidatelo al più presto, se cresce non toccatelo.

5 - USATE GLI “STOP-LOSS” E I “PROFIT TAKING”. Ogni volta che comprate un titolo definite quanto siete disposti a perdere al massimo (il 5%). Calcolate cosi il prezzo di acquisto meno la percentuale prefissata e trovate il prezzo a cui dovete vendere se il titolo scende. Lo stesso vale per i titoli che guadagnano.

6 – NON COMBATTETE LA TENDENZA, SEGUITE IL TREND. Non andate contro tendenza, è un’altra regola aurea, vendere sul Denaro e comprare sulla Lettera è una procedura da dimenticare, chi ha mai detto che quel titolo o quel mercato ha finito di salire o di scendere. pensate dove sta andando il mercato, non dove deve andare.

7 – NON ESAGERATE QUANDO AUMENTATE LA VOSTRA POSIZIONE. Se avete fiducia in un titolo od un mercato non lasciatevi tuttavia prendere dall’euforia, potreste pentirvene. Quando il vostro investimento iniziale è in utile potreste aver voglia di aumentarlo, a questo punto però il rischio sarà maggiore, quindi non investite più della quota iniziale, la procedura migliore sarà di aggiungere due terzi del primo investimento la prima volta ed un terzo ancora se siete veramente sicuri.Non aumentate la posizione se non avete già guadagnato bene su quella iniziale.

8 – NON ABBIATE PAURA DI VENDERE ALLO SCOPERTO. Se il mercato appare veramente debole non lasciatevi scappare l’occasione di sfruttare il ribasso. In Borsa si può guadagnare anche quando i titoli scendono. Si sale lentamente e si scende rapidamente. Non è antisociale essere ribassisti se il mercato scende.

9 – RESTATE CALMI ED EVITATE RISCHI ECCESSIVI. Per prendere le migliori decisioni non bisogna mai lasciarsi prender dall’euforia o dalla depressione. E importantissimo poi evitare di rischiare troppo: definite quanto siete disposti a perdere e non andate mai oltre. I cw e option sono un esempio di mercato veramente rischioso. Non investite solamente in questo modo, il guadagno facile in Borsa è solo fortuna.

10 – DOCUMENTATEVI IL PIÙ POSSIBILE. Ogni vostra decisione deve essere presa alla luce di informazioni valide, non lasciate la scelta al caso. Meglio se vi fidate dell’analisi tecnica per decisioni di breve e medio periodo e di quella fondamentale per le scelte di lungo periodo. Non fidatevi di chi vi promette guadagni certi, in Borsa si rischia comunque, chi da sicurezze è generalmente un truffatore.

11 – NON ESSERE IMPAZIENTI. Il lavoro del trader non è quello di effettuare un numero enorme di transazioni, ma piuttosto quello di scorgere le migliori opportunità di azione in rapporto al proprio modo di agire. Come dire che è meglio destinare qualche minuto o qualche ora in più allo studio del mercato e delle sue prospettive che cominciare subito con transazioni che potrebbero essere più dettate dalla fretta che dalla ragione.Alla fine si riuscirà a individuare il momento in cui la maggior parte dei fattori che influenzano l’andamento del titolo sono dalla parte dell’investitore. Un particolare momento di sopravvalutazione,un’ondata di vendite emotive o la comunicazione di particolari notizie possono creare una grande differenza nel risultato finale di una posizione.

12 – COMPRARE LA DEBOLEZZA E VENDERE LA FORZA. Si dovranno incamerare titoli nei momenti di stanca di un mercato improntato al rialzo, mentre si dovrà liberarsene ne quando i prezzi raggiungono i picchi più estremi. Cosi facendo si potrà approfittare di entrambi i movimenti del mercato e moltiplicare le possibilità di profitto.

13 – OCCHIO AL TIMING. Chi è interessato al medio e lungo termine dovrà entrare nel mercato nei momenti iniziali del rialzo, dimenticandosi quasi dei titoli nei periodi successivi. Per uno speculatore di breve periodo invece saranno gli stadi finali del rialzo a risultare i più interessanti con grandi movimenti nei prezzi.

14 – NON FARE MAI MEDIA. Si media una posizione quando per esempio si continua ad acquistare titoli anche quando il prezzo sta cedendo. Così facendo si riesce a ridurre il prezzo di carico e quindi ad abbassare il punto di pareggio dell’investimento ( tipico consiglio della banca ). Secondo Sperandeo invece tale modo di procedere è soltanto una scappatoia nei momenti in cui non si riesce ad ammettere di aver sbagliato nelle proprie vantazioni. Soltanto tagliando in modo secco la perdita infatti si può riuscire a predefinire il risultato di un’operazione: facendo media invece aumenterà il numero di titoli coinvolti nell’operazione e di conseguenza anche le perdite potenziali. II pericolo, più che altro, è sempre quello di lasciarsi sfuggire di mano la posizione e di continuare a inseguirla andando contro il mercato.

15 – OPERARE SOLO IN MERCATI LIQUIDI. Sopratutto in mercati come quello italiano,la mancanza di una sufficiente liquidità di buona parte dei titoli trattati può consigliare di lasciar perdere sin dall’inizio una posizione che a priori potrebbe; dare anche degli ottimi risultati. L’impossibilità di eseguire sempre e comunque un ordine di compravendita per mancanza di contropartite rappresenta un grave handicap per l’operatore, che per fattori totalmente fuori controllo rischia di dover sostenere perdite per non essere magari riuscito a chiudere in tempo.

16 – NON ENTRARE MAI IN UN MERCATO NERVOSO. Un consiglio per gli operatori che si trovano ad avere a che fare con un mercato veloce, l’attività’è talmente frenetica da impedire di seguire con costanza l’andamento dei prezzi. In tali casi, ancora una volta, la cosa migliore da fare è astenersi. I prezzi che vengono riportati dalle agenzie specializzate rischiano di non essere accurati, oppure non aggiornati. In tali momenti potrebbe succedere di inseguire l’esecuzione di un ordine anche in condizioni diverse da quelle in cui è stata presa la decisione. Se ciò non sempre conduce a risultati drammatici per un investitore interessato al lungo periodo, rischia di tradursi in esiti catastrofici per il trader intraday.

17 – VENDERE SULLA NOTIZIA. I mercati vivono di aspettative e queste sono già presenti nei prezzi. La notizia per esempio di un ribasso dei tassi conferma si le attese degli operatori, ma toglie loro le aspettative a breve su un futuro taglio dei tassi, e quindi si vende.

18 – ANALIZZARE LE OPERAZIONI FATTE. Una regola legata a quello che deve essere fatto successivamente all’operazione. Oltre ad aver tenuto sotto controllo la massa delle operazioni effettuate, controllando la rispondenza degli estratti inviati dall’intermediario con i propri appunti presi ogni volta che si è trattata un’operazione, ci sono altre incombenze. Si tratta del lavoro di analisi dei risultati e della loro interprelazione,che deve essere applicato sia alle operazioni chiuse in profitto sia a quelle che invece, hanno originato delle perdite. L’obiettivo finale è quello di apprendere dai propri errori le cause di un insuccesso, e di capitalizzare tale conoscenza nel tempo fino al raggiungimento di una sempre maggiore padronanza di sé. Sapere come mai una notizia è stata interpretata in un certo modo, o perché il mercato non si è comportato come ci si aspettava al momento dell’inizio dell’operazione, sono fattori essenziali per poter riuscire a comprendere la situazione in modo corretto la volta successiva, e riuscire a volgere in profitti le perdite sostenute.n

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Chiudo con un commento di un gradissimo trader italiano, Stefano Calamita, che tra l’altro ho avuto iol piacere di conoscere di persona. E’ interessante leggere quanto è importante un elemento assolutamente estranei ai mercati. La teoria? La pratica? La conoscenza? Nossignori, si parla di EMOTIVITA’.

Perché i trader che guadagnano costantemente sono così pochi rispetto ai numerosissimi trader che, invece, sperimentano diversi gradi di frustrazione sino ad arrivare All’esasperazione estrema dell’abbandono?
Perché nonostante il loro forte desiderio e magari approfondite conoscenze di analisi tecnica e/o fondamentale non guadagnano con continuità, anzi spesso si ritrovano con il bilancio fortemente in perdita?

A queste due domande cercherò di dare una risposta. Quando compariamo le caratteristiche dei pochissimi trader vincenti a quelle degli altri numerosissimi trader troviamo delle differenze notevolissime. E allora cerchiamo di capire che cosa contraddistingue questi due gruppi di trader: i “vincenti” dai “perdenti”.

* Hanno accesso ai migliori sistemi di trading?
* Lavorano più intensamente?
* Sono più intelligenti della media?
* Sono degli ottimi analisti?
* Sopportano meglio lo stress?

È dimostrato che molti dei migliori analisti di mercato sono pessimi trader, e tra le menti più brillanti della società (avvocati, medici, imprenditori, scienziati e professionisti affermatissimi nei loro ambiti lavorativi) possiamo annoverare i peggiori fallimenti nel trading. Quindi se il Q.I. e la corretta capacità di analisi non fanno la differenza, verso quale area dobbiamo indirizzare le nostre ricerche?

Verso l’atteggiamento mentale che i trader di successo hanno sviluppato. L’importante caratteristica che distingue i top trader da tutti gli altri investitori professionisti e non (non è detto che gli investitori professionisti guadagnino costantemente: buona parte dei gestori di fondi comuni di investimento e Sgr, non batte i benchmark di riferimento nonostante spesso abbia un know how accademico e professionale di alto profilo) è questa: i top trader hanno raggiunto una forma mentis, un atteggiamento mentale che permette loro di rimanere disciplinati, concentrati e fiduciosi anche in condizioni di mercato a loro avverse. Conseguentemente, non sono più soggetti alle paure comuni e agli errori che affliggono la maggior parte dei trader.

Ma come si arriva a metabolizzare un simile atteggiamento mentale?
Tranne delle rare eccezioni, quando si è avviati alla carriera sotto la guida di qualcuno che sapeva farlo e insegnarlo. Un esempio in tal senso lo abbiamo in questo testo: Achille Capecce ha dato i natali – professionalmente parlando – a un suo amico, divenuto a sua volta Top Trader: Angelo Ciavarella.

La chiave di volta è spesso data dal vivere momenti di stress emotivo e finanziario. Il disastro finanziario ed emotivo è così diffuso tra i trader semplicemente perché molte delle prospettive, dei principi e degli atteggiamenti che avrebbero un senso perfetto nelle nostre vite quotidiane, hanno un effetto deleterio se non addirittura opposto nell’ambito del processo decisionale del trading.

Tutti sappiamo che non esiste un’operazione speculativa sicura: si investe ragionando in termini di probabilità e non di certezza. La possibilità di perdere soldi è sempre presente, ma i trader si rendono realmente conto di correre un rischio quando trasmettono un ordine? E hanno accettato coscientemente le conseguenze della mancanza di certezza, ossia della probabilità di esito negativo dell’operazione?

La risposta è senza ombra di dubbio negativa. C’è una differenza abissale tra il presumere di correre un rischio e accettare coscientemente di correre un rischio in ogni operazione messa in atto. Il provare disagio emotivo quando si pensa di chiudere una operazione in perdita è il miglior segnale che questa presa di coscienza non è avvenuta. I migliori trader hanno una soglia di disagio emotivo molto contenuta, quasi inesistente, e possono uscire in qualunque momento in perdita da una o più operazioni senza che questo crei loro problemi di indisciplina operativa nel loro metodo e senza che perdano la concentrazione o il senso di sicurezza e di fiducia in se stessi. L’eliminazione o la forte riduzione del disagio emotivo è il vero segreto del successo nel trading.

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Mario Draghi alza la posta della scommessa a un miliardo di € - Dall'Estero - Investireoggi.it

Mario Draghi alza la posta della scommessa a un miliardo di € - Dall'Estero - Investireoggi.it: Mario Draghi alza la posta della scommessa a un miliardo di €
La Banca Centrale Europea lancia il raddoppio di una scommessa molto rischiosa, che prende tempo ma non risolve i problemi di fondo dell'eurozona.
1 marzo 2012 , ore 2:40 - 0 Commenti

di Ambrose Evans Pritchard, The Telegraph – L’ultima esplosione del credito di Mario Draghi evita una crisi di finanziamento per le banche e gli stati paralizzati dell’UEM, ma aumenta il costo finale a livelli catastrofici, nel caso che la crisi di fondo dell’Europa meridionale dovesse andare avanti sino alla metà del decennio.


Circa 800 banche hanno preso € 529.5 miliardi di prestiti da Mr. Draghi nella seconda operazione di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) di Mercoledì, un prestito per tre anni all’1% con qualsiasi tipo di garanzia. Citigroup ha dichiarato che questo equivale a € 316 miliardi di liquidità fresca, al netto del rinnovo dei vecchi prestiti. Ciò a fronte di 200 miliardi di euro di extra stimolo della prima LTRO di dicembre.



Mr Draghi ha riscosso il plauso dei monetaristi di tutto il mondo, convinti che egli abbia agito appena in tempo per scongiurare una pericolosa contrazione dell’offerta di moneta, e un vero e proprio disastro bancario. “Draghi è stato molto astuto, ed ha dato nuova vita al progetto della moneta unica“, ha detto il professor Tim Congdon dell’International Monetary Research. “E’ estremamente utile per le banche avere il tempo di recuperare. I crediti a basso costo aumenteranno la crescita di M3 e guideranno la ripresa economica di quest’anno. Inutile dire che il bazooka Draghi non risolverà gli squilibri esterni dei paesi del Club Med. Dovranno ugualmente passare attraverso delle svalutazioni interne, e la questione è se riusciranno a sopportare questa agonia“.





“Draghi potrebbe aver salvato l’euro“, ha detto Lars Christensen di Danske Bank. “Quello che hanno fatto non è ottimale. Essi agiscono arbitrariamente, senza regole fisse e una strategia chiara, ma almeno stanno agendo. Se la BCE l’avesse fatto un anno fa, non avremmo avuto l’ultima crisi nel sud Europa e si sarebbero potuti risparmiare miliardi dei contribuenti Europei“.


Eppure c’è un lato oscuro della magia di Draghi. Le banche Spagnole hanno usato le LTRO per aumentare la detenzione del debito sovrano del 29%, a € 230 miliardi, e lo stesso modello è stato seguito in Italia. Le banche più deboli stanno comprando i titoli di Stato più deboli, spesso in volumi che superano la loro base di capitale proprio. “E’ una opzione a leva sul rischio sovrano“, ha detto Alberto Gallo, un credit strategist di RBS.



Le banche devono dare alla BCE delle garanzie per un haircut, utilizzando i propri bilanci. Dal momento che la BCE ha la priorità su tali assets, gli altri creditori seguono, in subordine. “Non c’è un pranzo gratis: la liquidità di oggi è al prezzo della subordinazione di domani“, ha detto Gallo.


Bob Janjuah di Nomura ha detto che tutto il sistema creditizio viene sovvertito: “Abbiamo una vera e propria anarchia monetaria, mentre il rapporto tra l’economia reale e i mercati alimentati da questa liquidità è sempre più tirato, oltre ogni limite“.


Professor Charles Wyplosz dell’Università di Ginevra ha detto che lo stratagemma della BCE per il salvataggio degli Stati insolventi passando dalla porta di servizio, si ritorcerà contro, se i leaders Europei non riusciranno a risolvere i mali fondamentali dell’UEM e si troveranno di fronte a un’”onda contagiosa” di default sovrano.


“Le LTRO rendono tutto più pericoloso. Le banche prendono a prestito denaro dalla BCE per acquistare titoli di stato. Quanto più le banche accumulano queste obbligazioni, più la situazione diventa rischiosa. La BCE sembra fare una scommessa da un trilione di euro“, ha detto Wyplosz.


“Se i mercati dovessero concludere che mancano degli interventi fondamentali di politica economica, prevarrà un cattivo equilibrio, il default del debito si diffonderà e le banche della zona euro falliranno, imponendo ai contribuenti un tale enorme costo che l’euro potrebbe crollare.”


“Dobbiamo affrontare il fatto che molte delle più grandi banche commerciali si trovano in una situazione precaria. Stime di economisti della New York University suggeriscono un rischio dai 1.000 a 1.500 miliardi di dollari. E un’ondata contagiosa di default sovrani potrebbe senza dubbio aumentare l’importo.


“A questo proposito, Germania, Francia e Spagna sono i prossimi in fila per la crisi del debito sovrano. Questo è il risultato di tre anni di tolleranza in stile giapponese“.

Jaime Dannhauser di Lombard Street Research ha detto che i dati di gennaio della BCE mostrano che l’offerta di moneta nel nord Europa ha cominciato a recuperare, ma finora non risulta che la prima LTRO abbia fatto molto per rilanciare il credito alle imprese, dove è maggiormente necessario.


“Le LTRO hanno impedito un crollo del sistema di prestito interbancario in Spagna e in Italia, e una catastrofe bancaria, ma non hanno ancora migliorato le condizioni del credito in questi paesi”, ha detto.


Altre 300 piccole banche hanno preso parte alle LTRO di questa settimana, approfittando delle nuove regole che permettono loro di impegnare i loro portafogli a garanzia del credito presso la BCE: “Le piccole banche sono cruciali per i prestiti alle piccole imprese. Non sempre detengono titoli e prima non potevano prendere in prestito dalla BCE, quindi questo potrebbe essere un cambiamento importante“.


Simon Ward di Henderson Global Investors, ha dichiarato che gli ultimi dati mostrano che i depositi reali M1 nell’Europa periferica sono ancora in una spirale negativa, con un crollo del 12.9% in Grecia, del 9.2% in Irlanda, del 9% in Portogallo, dell’ 8% Italia e dell’1.5% in Spagna, solo nel corso degli ultimi sei mesi – il che significa un tasso annuale a due cifre.


“La portata di questo declino è quella di una depressione”, ha detto. Non c’è stata tregua nel mese di gennaio. Per tutti quelli che parlano di stimolo inflazionistico, l’offerta di moneta in gran parte dell’Europa si sta contraendo più rapidamente che nel 1931.

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In una lettera la Bundesbank attacca Draghi: troppo generosi i prestiti alle banche. Rivedere subito le regole sui collaterali - Il Sole 24 ORE

In una lettera la Bundesbank attacca Draghi: troppo generosi i prestiti alle banche. Rivedere subito le regole sui collaterali - Il Sole 24 ORE: Cosi facendo la BCE funge da banca centrale vera e propria, tiene sotto controllo il debito, mentre all’’inflazione ci pensa (almeno in Italia) una politica fiscale restrittiva. Con soldi freschi e inflazione sotto controllo si puo’ pensare alla crescita, che arriverà state certi. I due super Mario stanno dimostrando ai tedeschi che si puo’ vivere sereni anche con un po’ di debito, come lo si è sempre fatto (all’italiana via). Bisogna solo stare attenti a non esagerare, se si sta in equilibrio su questo filo si può continuare a crescere. Le banche lucrano con la differenza dei tassi e stanno “buone” e la BCE fa da banca centrale, di fatto dando/emettendo soldi al sistema reale. Il tasso BCE dovrà crescere al 3% e con uno spreed del 1-1.5% le banche daranno ancora i soldi alle famiglie e imprese ad un tan del 4/5 %, tutto sommato equo. I tedeschi si friggano nel loro rigore, storicamente non sono dei gran signori.

BD66

1 marzo 2012 17.35.31

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