La crisi del debito sovrano richiede agli investitori di confrontarsi con nuovi rischi o, quantomeno, con una diversa distribuzione di probabilità sul manifestarsi di alcuni eventi estremi (come l’insolvenza di uno Stato occidentale). Partendo dalle ricerche qualitative del team di analisti di Morningstar, siamo andati a vedere quali sono le scelte di investimento operate da alcuni gestori obbligazionari nell’attuale fase di mercato.
I Treasury possono ancora fare la differenza
In modo coerente con la strategia, l’esposizione di PIMCO Total Return (Rating Qualitativo Morningstar “Eccellente”) nei confronti dei singoli settori obbligazionari può differire significativamente dal benchmark. Nella prima metà del 2011, il gestore, Bill Gross, ha ridotto l’esposizione nei confronti del governo US e dei Treasury in particolare. Ad esempio, ad aprile 2011, il peso del debito pubblico statunitense in portafoglio era negativo (-4%). A fronte di ciò, Gross ha incrementato l’esposizione ai municipals (4% dell’attivo), alle emissioni investment-grade (17%), al credito high-yield (5%), al debito di Paesi sviluppati (6%) e dei mercati emergenti (11%). In tutti questi casi, Gross crede che i fondamentali di questi emittenti presentino un minor rischio – spesso per effetto di migliori condizioni di bilancio – rispetto ai titoli Treasury, che appaiono cari.
Gross ha iniziato a inserire nuovamente un’esposizione verso i Treasury in portafoglio a partire da luglio, dopo che i dati economici hanno segnalato un rallentamento della crescita economica. Ma, rispetto ad altri fondi simili, mantiene una minor duration (misura di sensibilità alle oscillazioni dei tassi di interesse) e un minor peso dei governativi US. Il portafoglio, inoltre, mantiene anche una fetta importante di cash in parte per compensare la volatilità degli altri investimenti. La duration complessiva di portafoglio era pari a 4,3 anni a luglio 2011, ovvero 0,8 anni in meno rispetto al benchmark. Più in generale, osservando anche la Morningstar Style Box, la qualità del credito del portafoglio è medio-alta nel tempo, mentre la sensibilità alle variazioni dei tassi è intermedia.